SORTEGGIO, A BEPPE GRILLO RISPONDONO MARCO CAPPATO E MARIO STADERINI: “A OTTOBRE GRANDE CAMPAGNA POPOLARE PER ISTITUIRE ASSEMBLEE DI CITTADINI ESTRATTE A SORTE, CON LA PROPOSTA POLITICI PER CASO. RACCOGLI LE FIRME CON NOI?”

Le dichiarazioni in videoconferenza al Parlamento Europeo di Beppe Grillo, ospite ieri di ieri dell’evento organizzato dal Presidente David Sassoli “Idee per un nuovo mondo”, hanno fatto scalpore nei media e nel dibattito politico. Secondo Grillo: «a votare ci va ormai meno del 50 per cento, è una democrazia zoppicante. Si cominciano a prospettare scenari come l’estrazione a sorte, perché no? Perché non posso selezionare una persona con certe caratteristiche?».

A Grillo ribattono i promotori della proposta di legge di iniziativa popolare Politici Per Caso, per istituire in Italia il modello delle assemblee di cittadini estratti a sorte. Tra i promotori dell’iniziativa Marco Cappato, fondatore del movimento paneuropeo di iniziativa popolare Eumans!, Mario Staderini, da tempo impegnato per salvaguardare i diritti politici dei cittadini, Lorenzo Mineo, coordinatore del centro di iniziativa politico-legale Democrazia Radicale e Samuele Nannoni, fondatore di Oderal, l’Organizzazione per la Democrazia Rappresentativa Aleatoria.
“Siamo felici che Grillo accenda in Italia il dibattito sulle assemblee di cittadini estratti a sorte – dichiarano Cappato e Staderini –  che col supporto di esperti studiano, dibattono e decidono su questioni di interesse generale, dove la politica elettorale non riesce a dare soluzioni adeguate. Una prassi seria che è già affermata a livello internazionale, recentemente in Francia su iniziativa di Macron e prima ancora in Irlanda e Belgio. Occorre passare dall’evocazione del sorteggio ad un’iniziativa popolare e istituzionale: a Ottobre inizieremo a raccogliere le firme sulla proposta di legge Politici Per Caso, già depositata in Cassazione, che chiede di istituire le Assemblee di cittadini anche in Italia, a partire da una grande consultazione sul cambiamento climatico. Beppe, perche non raccogli con noi le 50mila firme necessarie per portare la proposta in Parlamento? A febbraio non ci hai risposto, ma l’invito è sempre valido.

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